PIANO DELL'OFFERTA
FORMATIVA
Il P.O.F., elaborato dal Collegio Docenti delle Scuole
in Rete, è strutturato in argomenti specifici intitolati così come appresso
specificato:
Indice:
Premessa Finalità e Contenuti
La Scuola, d’ispirazione cattolica, è aperta a tutti
coloro che ne fanno richiesta allo scopo di assicurare la piena realizzazione
del diritto allo studio per i bambini dai tre ai sei anni, liberamente
iscritti dalle famiglie.
La scuola si propone, a sostegno del compito educativo proprio della famiglia,
in collaborazione con tutte le agenzie educative del territorio, di dare
il proprio pregnante contributo alla formazione integrale di personalità mature ossia creative, libere e cristianamente orientate.
Le finalità educative s’ispirano ad una concezione cristiano-cattolica
della vita conforme ai principi del Vangelo seguono i paradigmi pedagogici
dei Nuovi Orientamenti 1991 e dei relativi “Campi d’Esperienza”.
La Scuola:
Pone il bambino al centro dell'interesse e degli interventi d'educazione,
istruzione, formazione miranti alla realizzazione della personalità
Persegue le finalità culturali proprie della scuola e la formazione
umana dei bambini.
S'impegna a creare un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito
evangelico d'amore, rispetto, libertà e carità
Ritiene fondamentale coordinare l'insieme della cultura umana con il messaggio
della salvezza, così che la conoscenza del mondo, della vita, dell'uomo,
che i bambini via via acquistano, sia illuminata dal messaggio evangelico.
Colloca al primo posto i valori: della vita, dell'accoglienza, della condivisione,
della solidarietà, della tolleranza, della pace anche attraverso
la conoscenza della vita di Gesù.
La Scuola, in conformità ad una precisa scelta evangelica, con
riferimento alle sue finalità istituzionali, offre il proprio servizio
a tutti: alle famiglie che fanno una precisa scelta cristiana; alle famiglie
che sono, in ogni caso, disponibili ad accettare il messaggio evangelico
per un cammino di crescita; alle famiglie che stimano la nostra scuola
per la valida formazione educativa e culturale e comunque a tutti coloro
che accettano il progetto educativo.
La scuola s'impegna a favorire, in modo particolare, l'accoglienza degli
alunni e dei genitori, l'inserimento e l'integrazione, con particolare
riguardo alla fase d'ingresso e alle situazioni di rilevante necessità.
Persegue finalità educative e di sviluppo integrale della personalità dei bambini in collaborazione con tutte le componenti scolastiche (genitori
docenti e operatori scolastici).
Priorità assoluta nell’attività d’insegnamento ha “il rispetto dell’identità
individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa” secondo i principi
sanciti dal Dettato Costituzionale e dalle Carte Internazionali.
La nostra equipe docente si è interrogata su quale modello
di progettazione meglio rispondesse alle esigenze dei bambini e alla nostra
professionalità.
Dopo aver analizzato i modelli più conosciuti abbiamo scelto di fare riferimento
principalmente a due modalità di progettazione:
- per sfondo integratore
- per progetti
le nostre scelte pratiche e teoriche trovano giustificazione
nell’osservazione casuale, prima, e, sistematica poi, dei bambini e dall’analisi
dei bisogni che ne deriva.
La progettazione è flessibile e aperta. È organizzata considerando i “Campi
d’Esperienza” e l’interazione tra gli stessi, proposti dai Nuovi Orientamenti
1991.
All’interno dei vari percorsi didattici periodicamente scelti si cerca
di dare ampio spazio a quella che riteniamo fonte privilegiata d’apprendimento:
il “Gioco” nonché le esperienze derivanti dalla “Ricerca e dalla Sperimentazione”.
Pertanto, l’organizzazione della scuola d’infanzia traccia i lineamenti
di un metodo che riconosce come suoi connotati essenziali:
la valorizzazione del gioco nelle sue molteplici forme
(libero, simbolico, guidato);
la sperimentazione e la ricerca questo tipo di metodologia, pur essendo
semplice ed adeguata all’età dei bambini a cui è rivolta, avrà ugualmente
carattere “scientifico” ed eserciterà il processo cognitivo e la sicurezza
dell’agire quotidiano;
la vita di relazione filo conduttore di tutte le esperienze attuate che,
da un lato è fonte naturale di comunicazione attiva fra bambini, dall’altro
richiede attenzione continua da parte dell’adulto,ai segnali inviati dai
bambini stessi e dall’emergere dei loro bisogni;
l’osservazione, la progettazione, la verifica la documentazione.
Fascicolo del bambino: Portfolio delle competenze indiduali.
La scuola dell’infanzia per attuare le proprie finalità pedagogiche definisce
un suo modello organizzativo, da intendersi come una sorta di curricolo
implicito che influenza il comportamento dei docenti nei seguenti aspetti:
- l’organizzazione della sezione;
- le attività ricorrenti di vita quotidiana;
- la strutturazione degli spazi;
- la scansione dei tempi
La figura docente di scuola materna comporta oggi un
profilo d’alta complessità e di gran responsabilità e richiede la padronanza
di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche
e didattiche unite ad un’aperta sensibilità e disponibilità alla relazione
educativa con i bambini.
Il processo per la realizzazione delle finalità educative,
così identificate e privilegiate, è strettamente legato alla qualità della
relazione che s’instaura tra bambino e docente.
Riteniamo che un corretto rapporto educativo debba pertanto fondarsi su
alcuni modelli pedagogici essenziali ed irrinunciabili quali:
- l’ascolto dell’adulto al bisogno del bambino di comunicare;
- un atteggiamento empatico inteso come capacità e disponibilità
a comprendere e condividere gli stati d’animo e i punti di vista dei
bambini favorendo la crescita dell’autonomia e il conseguente miglioramento
del rendimento scolastico in generale;
- la creazione di un ambiente di cooperazione e fiducia
tra gli insegnanti, i bambini e la famiglia che superi atteggiamenti
di paura e pervenga ad un uso libero e collegiale delle strutture, delle
attrezzature e delle risorse scolastiche.
- E’ evidente che il clima pedagogico che intendiamo
realizzare dovrà portare al superamento delle situazioni che favoriscono
la competitività e la valutazione non formativa.
Pertanto, il corpo docente s’impegna a valutare la qualità
della propria azione educativa e didattica attraverso scelte che rendono
migliore e più adeguata l’azione dell’insegnamento e l’organizzazione
dell’ambiente educativo.
I tempi delle verifiche programmatiche, scanditi dal calendario scolastico
delle attività funzionali all’insegnamento, costituiranno i “momenti forti”
dell’autoanalisi, volti a:
- promuovere dinamicità e flessibilità all’interno dei
curricoli anche con adeguati strumenti di verifica;
- sollecitare un “uso formativo” della verifica e dell’osservazione
sistematica, volta a cogliere aspetti positivi e problemi per prevenire
le difficoltà e promuovere il successo formativo;
- evidenziare, all’interno dell’intersezione, tecniche,
punti di forza e di debolezza del lavoro collegiale.
Per quanto riguarda la valutazione, si ritiene corretto
procedere elaborando un quadro conoscitivo e dinamico legato all’attività specifica presa in esame, evitando la formulazione di giudizi che riguardano
il bambino come persona.
Valutare, infatti, significa coinvolgere nel processo formativo le proposte
d’ordine didattico che sono formulate.
Ne consegue che estrema cautela andrà riservata alla correzione delle
non risposte e del mancato raggiungimento degli obiettivi.
La traduzione dell’istanza di continuità educativa in concreti progetti
operativi è un compito comune che vincola la scuola materna, la scuola
elementare e la scuola media.
In previsione della nascita della scuola di base che dovrebbe nei fatti
superare tale divisione si ritiene tuttavia indispensabile:
- garantire all’alunno un percorso formativo organico
e completo;
- promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale
della personalità dell’alunno
- prevenire le difficoltà che si riscontrano nei passaggi
tra i diversi ordini di scuole
- considerare il percorso formativo secondo una logica
di sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dal bambino.
Va curato in maniera particolare il rapporto con le famiglie,
sia nei momenti dell’accoglienza che nel corso degli anni ricercando momenti
d’incontro anche informali, finalizzati alla conoscenza dei bambini, prevedendo
momenti d’incontro assembleari o momenti individuali.
Per il buon funzionamento della scuola è indispensabile l’organizzazione
relativa a:
- orari di funzionamento
- in accordo con le esigenze delle famiglie e della
scuola
- risorse umane e materiali
- utilizzo esperti esterni
- progetti per il diritto allo studio
- laboratori multimediali
- reti con l’extra scuola
- convenzioni con gli Enti locali;
- contratti e convenzioni con associazioni culturali,
ricreative e sportive del territorio
- accordi di rete con altre scuole per iniziative formative
per i docenti
- formazione in servizio
Procedure per l’analisi dei bisogni formativi:
- gestione della collegialità
- commissioni e gruppi di lavoro;
- modalità per la progettazione e la pianificazione
delle attività;
- modalità relazioni con i genitori.
- autoanalisi d’istituto - rilevante nel processo verso
la qualità del servizio
- Cheek up dei servizi della scuola,
- nucleo di valutazione interna,
- rilevazione aspettative degli utenti su settori definiti
autoanalisi
- rilevazione dei punti di forza e debolezza,
- progettazione delle azioni di miglioramento.
- sicurezza
- corso di primo pronto soccorso
- piano d’evacuazione
- piano d’autocontrollo – HACCP - ….DL 155/97
- documento di valutazione rischi – L.626/94
- corso antincendio
- assicurazione contro i rischi d’infortunio
quindi
Il piano dell'Offerta Formativa è un documento che intende
comunicare sia il tipo di servizio formativo e culturale che la nostra
Scuola intende realizzare, sia le scelte educative e didattiche ritenute
più adatte al conseguimento degli obiettivi prefissati. In questa logica
gli insegnanti si assumono specifiche responsabilità nei confronti dei
risultati che intendono perseguire e i genitori, conoscendo tutte le attività
ed i processi formativi in atto nella scuola, possono interagire con l'istituzione
scolastica per condividere, sostenere e formulare proposte per rendere
sempre più efficaci le diverse iniziative scolastiche.
Per effettuare una progettazione capace di produrre gli effetti ed i risultati
programmati è necessario partire da un'attenta analisi del contesto socio-economico-culturale
in cui la nostra istituzione scolastica opera.
Tanto premesso, analizzata la situazione del territorio al fine di individuare
i bisogni formativi, è possibile procedere all’elaborazione della progettazione
educativa e della progettazione didattica.
Situazione di partenza: Il Territorio
– analisi socio economico culturale educativa
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Progettazione Educativa
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Progettazione Didattica
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Curricolo Scuola dell’Infanzia
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Campi d’Esperienza
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Principali Metodologie
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Verifica Valutazione
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Risorse
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Organizzazione del tempo scuola
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Servizi offerti dalla scuola
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Ampliamento dell’Offerta Formativa
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