casa di riposo e attività di fisioterapia
- guagnano
La Casa di Guagnano, anche se c'è stata una parentesi
di interruzione non indifferente, è stata una delle prime, voluta
e sostenuta dalla stessa Madre Fondatrice, che voleva, fra l'altro, aprirvi
una Scuola Elementare. Pertanto, quando nel 1921 le nostre Suore dovettero
chiudere i battenti, provarono una grande sofferenza e quando, nel 1948,
furono richiamate, dal momento che le Suore Francescane che vi operavano,
si erano ritirate, furono ben liete di accettare l'invito a ritornarvi
per gestire l'Asilo e l'Orfanotrofio, che apparivano fiorenti.
Fin da allora però la struttura richiedeva continue riparazioni
e ampliamenti, lavori che, pur di risparmiare, venivano affidati a mani
inesperte che, come suol dirsi, facevano il buco nell'acqua...
Il popolo, che vedeva i sacrifici delle Suore, non restava indifferente
e, secondo le sue possibilità, offriva il suo obolo.
In seguito, grazie alla generosità dei benefattori, fu fatta ex
novo, la Chiesa e, grazie allo spirito di sacrificio delle Suore, che
spesso con mezzi esigui riuscivano ad accogliere e ad educare intere generazioni,
all'Orfanotrofio e all'Asilo, si aggiunsero le opere parrocchiali, il
catechismo e l'Azione Cattolica, con grande soddisfazione del popolo.
Purtroppo già negli anni 70 le vocazioni alla vita religiosa cominciavano
a diminuire e pertanto era necessario ridimensionare le opere e così
fu chiusa la Scuola Materna e in seguito, dato che progressivamente il
numero delle bambine continuava a diminuire, fu chiuso anche l'Orfanotrofio.
Seguendo i segni dei tempi, si pensò di prestare assistenza alla
terza età e si fece in merito anche qualche tentativo, ma la struttura
non ci permetteva assolutamente di intraprendere Opere di nessun genere
dal momento che appariva come un mosaico in disfacimento e richiedeva
interventi massicci da realizzare a regola d'arte e con ingenti spese.
Pur di salvare il salvabile, si cercò di fare un comodato col Comune,
ma dal momento che lo Stato non dava i finanziamenti sperati, venne meno
anche questo tentativo...
Che fare? Abbandonare lo stabile alla malora, dato che fra l'altro appariva
pericolante, o intervenire di sana pianta?
Esaminata attentamente la difficile situazione, anche alla luce del nostro
carisma, degli innumerevoli sacrifici fatti dalle nostre consorelle e
delle aspettative del popolo di Dio, confidando nella Provvidenza, che
non abbandona mai nessuno, con un ardire e uno sforzo non indifferenti,
abbiamo deciso di far ristrutturare ex novo lo stabile per impiantarvi
una Casa di Riposo, a norma di legge, e un centro di fisioterapia, opere
estremamente necessarie e assai richieste.
Siamo certe che il Signore, che non ci lascerà sole, ma benedirà
e sosterrà i nostri sforzi e, servendosi della nostra piccolezza,
farà grandi cose. |
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